Editore e critico letterario e d'arte francese. Partecipò alla creazione
del movimento simbolista che vedeva riuniti poeti come Mallarmé, Jules
Laforgue, Verlaine. Assieme ad altri letterati fondò la "Revue
Indépendente" tenendosi sempre al corrente dei vari movimenti letterari
ed artistici, specialmente nel campo della pittura, che, a Parigi e in altre
città d'Europa prendevano l'avvio. Fu tra i difensori di Seurat quando
questi espose
La Grande Jatte, nel 1886. In seguito divenne il vero
portabandiera della cosiddetta teoria "pointilliste" che faceva capo a Seurat ma
che era pure sostenuta da Pissarro e da Signac. Fu
F. ad usare per primo
il termine "neoimpressionisti" per indicare i giovani pittori che pur non
rifiutando l'Impressionismo si staccavano da esso in base alle cosiddette
"equazioni di Rode".
F. fondò anche la rivista "Vogue" e il suo
stile brillante, un po' caustico ma gradevolissimo, lo fece divenire uno dei
più apprezzati corrispondenti di "L'Art Moderne" che veniva pubblicata a
Bruxelles. Fu anche collaboratore della "Revue Blanche" e organizzatore di
importanti mostre retrospettive (Torino 1861 - Parigi 1946).